giovedì 24 gennaio 2008


I circoli dalla Provincia di Alessandria sono mobilitati e pronti ad affrontare la inevitabile prossima competizione elettorale nazionale e ad assumere responsabilità politiche alla guida dell’Italia. Il presidente Berlusconi nella lettera del 18 gennaio 2008, indirizzata alla Presidente M.V.Brambilla si rivolge ai circoli con queste parole:”i circoli della libertà sono riusciti a dare voce alla gente, alle italiane e agli italiani di ogni età, di ogni classe sociale, di ogni area geografica”
ed ancora ”la crescente diffusione dei Circoli della Libertà in tutta l’Italia testimonia la volontà degli italiani di voler essere parte attiva e determinante nella costruzione del futuro proprio e di quello dell’intero Paese. Il vostro impegno ha costituito il primo passo verso il Popolo della Libertà, il nuovo grande movimento che capovolgerà il modo di fare politica in Italia, rimettendo il cittadino al centro, così che tutti possano decidere in prima persona quali saranno i propri rappresentanti e quali i programmi e le priorità da indicare a chi governa “ed ancora “ringraziandoVi per il lavoro che avete svolto e che svolgerete, colgo l’occasione per rinnovare la mia stima e il mio sostegno al Vostro Presidente, Michela Vittoria Brambilla, a tutti Voi, alla Tv della Libertà e al Giornale della Libertà” .

Parole importanti di riconoscimento del lavoro svolto dai circoli sul territorio nazionale e della Provincia di Alessandria. Lavoro rivolto principalmente a far partecipare la gente alle scelte della politica a invertire il sentimento di antipolitica degli italiani. L’antipolitica, un sentimento latente ma che è cresciuto ed è esploso in questi ultimi due anni dove l’azione del governo Prodi ha dissestato l’Italia ed esacerbato gli animi degli italiani dall’estrema destra e all’estrema sinistra. Fortunatamente il caso Mastella ha contribuito a concludere la lunga agonia di questo governo e ad aprire le porte alle elezioni anticipate.

Il Presidente Provinciale
Gaetano Dieni

1 commento:

Alessandro Ante ha detto...

Buongiorno, desidero riportare le personali impressioni in merito al primo incontro del Circolo della Libertà provinciale, a cui ho personalmente presenziato.
Ritengo di non essere ne un adulatore ne un dissacratore a prescindere, ma come tutti mi baso in primis su elementi percettivi e più concreti a seguire.

Ho apprezzato in apertura il discorso del presidente provinciale Dieni per la sua coerenza rispetto ad un credo personale assente da qualsiasi forma di subordine politico ma attento ai fatti. Diciamo che la sua visione del circolo è quella che ritengo possa corrispondere alle aspettative di chi fosse intenzionato ad aderirvi. Sarà che oggi per avere ragione non bisogna essere ne solo di destra ne solo di sinistra (nemmeno del centro), dato che la verità sta nel giusto, nella dimenticata purezza etica che eviterebbe grotteschi spettacoli come quello a cui in questi giorni stiamo assistendo in relazione al caso Mastella, punta di un iceberg.

Di seguito ha preso la parola la presidente (che volutamente ometto di nominare in quanto non sarebbe ne corretto ne “carino”) di un circolo il cui biglietto da visita è stato tutt'altro che impeccabile. Ritengo la si debba chiamare dottoressa, dato che in 6 parole ha "spalmato" su chi ascoltava la sua ultima laurea in sociologia, sottintendendone di precedenti:” La mia ultima laurea in sociologia… cut” – “Il mio gruppo è composto solo da laureati… cut”. Il messaggio passato è che per aderire a quel circolo bisognerebbe essere acculturati, perché è la laurea a determinare il valore di un individuo... o non era questo il senso del messaggio?
Suppongo inoltre che non sia necessaria una laurea in sociologia per comprendere che parlare al telefonino e ad alta voce quando si è davanti ad una platea che ascolta un relatore non è, diciamo così, molto elegante.

Poi ha preso la parola una bella signora, che certamente ha pronunciato un discorso più attinente alla filosofia di un circolo. In questo caso però non sono in grado di esprimere un commento in merito, in quanto la solida costruzione del personaggio politico non mi ha reso possibile comprenderne la persona.

Di seguito ha preso la parola il presidente di un circolo della provincia. Certamente una brava persona che però non pareva trasmettere quella carica dirompente credo necessaria per raccogliere l’ardore dei giovani, dato che la sensazione netta è stata di trovarsi di fronte a chi leggeva un comizio elettorale vecchio stile.

L'ultimo a prendere la parola è stato il "veterano" di Forza Italia. Da buon politico ha saputo quali tasti premere. Un discorso privo di falso moralismo, coerente ma pur sempre politico di professione e pertanto da verificarne "l'autenticità" e la coerenza con il fare.

In questa missiva parlo naturalmente di "impressioni", quelle che possono o meno trovare conferma conoscendo i propri interlocutori e comunque fondati su di un punto di vista privo di contraddittorio. Non mi sento investito di nessuna carica di giudice, parlo come "l'uomo della strada".

Detto questo, come prima volta personalmente mi sono trovato un po' spaesato in un ambito in cui non ho mai messo piede ma tralasciando le tante, troppe parole che si sprecano spesso invano per adulare o criticare, dimenticandosi di lavorare, vorrei essere in futuro semplicemente propositivo ed attivo.

Giovedì ero in quella sala per diversi motivi:

- Perché è palpabile una distanza abissale tra la politica e la gente. Ci sono partiti che si arrogano il diritto di esistere in nome di un pluralismo di opinione, mentre l'unico reale motivo d'esistenza è il clientelarismo;

- Perché questa città è carente di iniziative che valorizzino la conoscenza, l'unione, il valore delle persone preferendo ad esse iniziative commerciali (vedi "Alessandria Shopping” ed affini che vedono come attori principali il torrone piuttosto che la cioccolata) che non restituiscono nessun valido motivo di identità duratura, ma una momentanea occasione (ben venga comunque meglio di niente) per il commercio del centro città;

- Perché essendo nato a Bolzano, conosco l'importanza di luoghi dove bambini, e non solo, possano socializzare, giocare, attraverso strutture create ad hoc (anche commerciali non importa purché animate da finalità atte ad una miglior vivibilità), valorizzando aree che rilevo oggi essere in uno stato di abbandono e degrado non spiegabile . Qualche esempio? I giardini di fronte alla stazione, la pista di pattinaggio, l'area verde di via Milite Ignoto e se si vuole ridere, portate il vostro piccolo su qualche giochino, quelli piantati nel terreno per intenderci, piazzati qua e la... sbullonati, sverniciati e storti. Ho provato ad aggiustarne uno con la chiave da 13 accompagnato dal mio piccolo di tre anni, ma nemmeno vogliono farsi aggiustare… preferiscono il suicidio;

- Perché non capisco perché un asilo pubblico debba rivolgersi ai privati per avere il minimo indispensabile a supporto di una decorosa formazione delle proprie generazioni future, quando per i propri figli ci si dovrebbe "togliere il pane di bocca" , letteralmente. Questo concetto forse però è comprensibile solo a chi i problemi li vive veramente...
- Perché non si fa abbastanza per un'urbanizzazione intelligente. Nel concreto: rilevo una consistente assenza di mezzerie stradali nella circonvallazione con un risultato di profonda anarchia tra gli automobilisti; mancanza di parcheggi sotterranei che consentirebbero di liberare le piazze più importanti dalle auto per riconsegnare loro un decoro perduto e di disporre i parcheggi stradali in modo da creare lo spazio utile alla istituzione di corsie preferenziali per il trasporto pubblico e per le ciclabili. Eh si, dici poco mi si dirà… vero, ma sono anche dell’avviso che se ci fosse un progetto in questa direzione qualche cittadino potrebbe iniziare a dire: “Però…” - sia questo forse il rischio che non si vuole correre?

Detto questo a buona parte di questi problemi, un circolo, certamente non è oggi nella condizione di darvi soluzione, ma confido in una proficua collaborazione con le amministrazioni.

Resto a disposizione di chiunque volesse godersi ulteriori futuri articoli che vertano su una sana ed utopica comicità politico-idealista.

Cordialmente
Alessandro Ante